giovedì 3 aprile 2014

Lui

Lui. Tredici anni o poco più. Vestiti di altri, per taglia, per odore. Nessuno glieli lava mai. Li prende direttamente dai sacchi neri della carità che qualcuno porta a casa ogni tanto. La sua mamma bellissima è troppo presa dal nuovo fidanzato, poco più di un ragazzo anche lui.
 Lui ha un sorriso perfetto senza dentista, ingenuo, infantile.  Occhi buoni che ne vedono tante senza lasciarsi sporcare. Lui ha sempre fame. Si addormenta sognando lasagne che ha assaggiato non ricorda nemmeno più dove. Quanto gli erano piaciute. Chissà come si fanno. Se avesse qualche soldo le andrebbe a comprare.
Alla mattina si fionda a scuola. Racimola qualche cosa tra i compagni e i prof che gli allungano la merenda. Ma Lui diventa sempre più alto e ha sempre più fame. E per non sentire la fame corre e si muove, ride e scherza in un modo che è sempre più soltanto suo. Poi si siede, appoggia la testa sul palmo della mano e quasi si addormenta di colpo, per strada, a scuola ovunque si trovi. Gli basta poco per ricaricare le pile anche senza carburante. Poi riprende la sua vita da monello.
Il suo patrigno gli ha spiegato che può prendere quello che gli serve anche senza pagare. Lui non è molto convinto, ma un giorno camminando per il paese si ritrova davanti a un muro. Da quel muro pende un ramo. Dal ramo pende un frutto succoso. Solo a  vederlo la bocca gli si riempie di saliva.

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